Su “la
Lettura”, inserto settimanale del Corriere della Sera, c’è un interessante articolo:
“Essere vaghi ci rende più evoluti” di Antonio Sgobba in cui si affronta il
tema della vaghezza e si presentano tre libri che di essa parlano dal punto di
vista della comunicazione, della scienza e del diritto.
Arrivo alla conclusione e leggo che se essa è
ammessa e/o auspicata nelle varie discipline,
i
rischi arrivano quando ci si sposta nel discorso politico: “Lì ci possono
essere manipolazioni e si sfocia nell’ambiguità” e i confini tra sana vaghezza
e ambiguità non sono così netti.
Ripenso
ad alcuni discorsi, sentiti ultimamente, in cui voci e protagonisti arrivano a
confondersi e a sovrapporsi e mi viene in mente, complice il maltempo, di andare a cercare il significato di alcuni
termini.
L’etimologia
ovvero il significato originario e più antico delle parole riserva sempre qualche
sorpresa.
Mi
avvalgo de: il Nuovo etimologico di
Manlio Cortelazzo e Paolo Zolli
DEMAGOGO
dal
greco δημαγωγός , composto di δῆμος
popolo e ἀγωγός , conduttore.
Le voci si sono diffuse forse attraverso il francese démagogue nel 1361 e in senso negativo dal 1790.
"presso gli antichi greci uomo di stato e oratore", av. 1573, Giannotti
"che si ispira ai metodi e ai fini della demagogia", 1797, "L'amico degli uomini" Leso
vediamo allora DEMAGOGIA: "degenerazione della democrazia; arte di accattivarsi il favore delle masse popolari con promesse di miglioramenti economici e sociali difficilmente realizzabili", 1796 in Dardi, La forza delle parole: "Termometro politico della Lombardia"
Le voci si sono diffuse forse attraverso il francese démagogue nel 1361 e in senso negativo dal 1790.
"presso gli antichi greci uomo di stato e oratore", av. 1573, Giannotti
"che si ispira ai metodi e ai fini della demagogia", 1797, "L'amico degli uomini" Leso
vediamo allora DEMAGOGIA: "degenerazione della democrazia; arte di accattivarsi il favore delle masse popolari con promesse di miglioramenti economici e sociali difficilmente realizzabili", 1796 in Dardi, La forza delle parole: "Termometro politico della Lombardia"
... ma come già nel 1796 la Lombardia?!
POLITICA
voce
dotta dal latino politicu(m),
dal
greco: πολιτικός, aggettivo di πολίτης, cittadino, derivato di πόλις, città.
la
recente espressione politica, politicante ricalca il francese politique politicienne che sottolinea “gli aspetti deteriori e meno
nobili della politica"
“scienza e arte di governare lo stato”, attestazione av. 1294 da B. Latini.
Più interessante quella del 1618 di
Michelangelo Buonarroti il Giovane, scrittore, omonimo e nipote del più famoso
Michelangelo: “accortezza, astuzia o
furberia nell’agire o nel parlare” .
I tempi stavano già cambiando …
I tempi stavano già cambiando …
da qui
POLITICO: aggettivo “che concerne la politica, la vita sociale ma anche:
”persona che sa agire e parlare con astuzia in ogni situazione”- 1540 Francesco Guicciardini.
”persona che sa agire e parlare con astuzia in ogni situazione”- 1540 Francesco Guicciardini.
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