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venerdì 29 giugno 2012

Chiamale, se vuoi, emozioni...

Il codice atlantico

Mi è piaciuto il libro: "Parola e  immagine - storia di due tecnologie", di Francesco Antinucci, in cui si tratta della nascita, delle unioni e delle alterne separazioni di testo e immagine, sino all'attuale riunificazione delle medesime  nel "modo virtuale".
Aprono i diversi capitoli i personaggi della storia: lo sciamano che dipinge nella grotta paleolitica, lo scriba sumerico che introduce un sistema di segni, Papa Gregorio Magno, che intuisce l'importanza delle immagini, Leonardo Da Vinci, pittore, Muybridge, inventore della fotografia veloce e Ivan Sutherland per la realtà virtuale.
Il settimo capitolo, introdotto da  Leonardo che posa la penna e si sgranchisce la mano, è il mio preferito.
L'autore immagina il genio del Rinascimento italiano in una notte di giugno, intento a scrivere il Trattato sulla pittura.
Tre anni fa in occasione dell'esposizione del S. Giovanni, a Milano, ho trascinato i colleghi a Palazzo Marino inaugurando così una buona abitudine: l'uscita didattica per insegnanti.
Buona abitudine per diversi motivi: 
  • si fanno esperienze comuni
  • si condividono emozioni
  • si arricchisce la mente e lo spirito
  • si sviluppa spirito di squadra
  • allargare i propri orizzonti è sempre positivo!
Così, pensando a Leonardo, alla scrittura e alle immagini, ci sottraiamo a verbali, documenti e impegni vari, diretti  alla Pinacoteca Ambrosiana, sede dell'esposizione del Codice Atlantico.
Federico Borromeo, cardinale di Santa Romana Chiesa a soli ventitre anni,  fondò la Biblioteca nel 1609 "per un servizio universale"- cita l'atto di fondazione- e, "cosa singolare  che in questa libreria, eretta da un privato, quasi tutta a spese sue, i libri fossero esposti alla vista del pubblico, dati a chiunque li chiedesse, e datogli anche da sedere, e carta, penne e calamaio per prendere appunti che gli potessero bisognare; mentre in qualche insigne biblioteca pubblica d'Italia, i libri non eran nemmen visibili, ma chiusi in armadi...
Dimodoché arricchir tali biblioteche era sottrar libri all'uso comune: una di quelle coltivazioni, come ce n'era e ce n'è tuttavia molte, che isteriliscono il campo."
Scriveva A. Manzoni ne: "I Promessi Sposi", parole attuali come non mai...
Successivamente la arrichì di opere d'arte.
Siamo fortunati e in una delle prime sale possiamo ammirare la mostra di Brueghel: Rizomata, parola greca  che significa radici, usata da Empedocle per indicare i quattro elementi che costituiscono l'universo ovvero il fuoco, l'aria, la terra e l'acqua.
Questi quattro quadri sono riuniti per la prima volta da quando forono sequestrati dal commissario di guerra di Napoleone e trasferiti al Louvre, che in seguito trattenne l'Aria e la Terra (visibili fino al primo luglio), restituendo poi gli altri due.
La visita si snoda tra capolavori eccelsi di pittori famosi tra cui Canestra di frutta del Caravaggio, Vecchio uomo con armatura del Tiziano, opere del Luini, del Veronese e molti altri.
Bellissimo il cartone preparatorio della Scuola di Atene di Raffaello, si possono ammirare i tratti del disegno e scoprire quali personaggi siano stati aggiunti in un secondo momento solo sull'affresco.
Il Genio si fa attendere e prima possiamo ammirare manoscritti autografi del Boccaccio, incunaboli e alcune delle prime versioni stampate del Decamerone.
Il fascino dei libri è, per me, senza tempo.
Prima di accedere alla biblioteca passiamo attraverso la Sala Leonardi con il Musico, la Duchessa del Cardinale- opere di Leonardo-,  la copia del S. Giovanni di G. Caprotti detto il Salaì,  una riproduzione dell'Ultima cena che stanno realizzando sotto i nostri occhi, a memoria futura.
Eccoci nella sala appositamente oscurata, che ospita il Codice Atlantico, così chiamato per le dimensioni dei fogli tipico dell'atlante, raccolti nel tardo cinquecento dallo scultore P. Leoni.
Ora,  gli scritti sfascicolati, sono visibili al pubblico fino al 2015 in una serie di mostre tematiche.
E a pochi millimetri dai nostri occhi, ecco la famosa grafia speculare di Leonardo!
Tutti abbiamo visto qualche sua opera  ma questa è una cosa completamente diversa; è frugare tra i suoi scritti,  cercando di seguire il fluire dei suoi pensieri, stupendoci per la precisione  di mappe, borghi e castelli, disegnati con pochi tratti ma tali da poter essere distinti uno dall'altro.
E' guardare da vicinissimo i suoi studi sul  moto e i molti progetti ingegneristici, immaginando la sua mano che lascia una traccia sul foglio.
Cerchiamo in qualche modo di capirne la scrittura ma per noi profani non è semplice e siamo contenti quando qualche parola si svela ai nostri occhi.
Testi e immagni si integrano e perfezionano a vicenda  testimoniando la vastità degli interessi e l'unità del suo sapere mosso dalla curiosità e dalla continua ricerca, manifestazione della grandezza di un Uomo universale.
Mi accorgo che l'emozione di trovarsi di fronte a qualcosa di unico che travalica il tempo, non è solo mia.

A Milano presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana
                             e Sacrestia del Bramante

12.06.2012-09.09.2012: Anatomia dell'uomo e della terra
11.09.2012-09.12.2012: De ludo geometrico


1 commento:

Alessandro ha detto...

!!!! ednarg è odraneoL am, erid ovelov asoc ùip odrocir non