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domenica 26 gennaio 2014

provando a raccontare

È sempre difficile, per me, raccontare un'esperienza didattica soprattutto se non è legata ad una lezione singola ma ad un percorso piuttosto articolato.
Devo mettere in ordine le fasi (che a volte si intersecano e si sovrappongono), prendere le distanze da entusiasmi e/o sconforti, per riuscire a distinguere pregi e difetti di quanto si è fatto e cercare poi di renderlo comprensibile a chi legge.
Fatta questa premessa, ci provo... e cerco di raccontarvi la nostra esperienza con  scuola 21, partendo  dall'inizio.
Le motivazioni
Ricardo per Scuola 21 perchè?
Abbiamo aderito al percorso perché interessati alle tematiche ambientali (l'attenzione all'ambiente  e la cultura della sostenibilità fanno parte dei nostri valori e nel corso degli anni abbiamo sempre cercato di sensibilizzare anche i nostri ragazzi) e perché vi abbiamo intravisto la possibilità di cambiare, almeno in parte, le nostre pratiche educative.
Va detto che eravamo freschi del cMooc del Prof. Andreas Formiconi e intenzionati a mettere in pratica i suoi consigli  e quello che avevamo imparato, sia per quanto riguardava l'utilizzo della tecnologia per rendere protagonisti i ragazzi, sia per quanto ci era stato detto circa la collaborazione e la condivisione.
Come si procede (onestamente navigando un po' a vista e sempre disposti a modificare rotta)
Come descritto nella pagina wiki di #loptis, sono previste quattro fasi e per ora siamo solo alla fine della prima cioè all'esplorazione dell'argomento "energia".
Gli insegnanti: hanno ridotto al minimo le lezioni frontali proponendo testi, letture e attività concrete come la visita alla "Casa dell'Energia", dove è stato possibile effettuare esperimenti con le diverse forme di energia.
alla Casa dell'energia AEM
L'argomento è stato trattato sotto diversi punti di vista cercando di collegare ambiti apparentemente distanti o  considerati tali dalla scuola. 
I ragazzi: hanno effettuato ricerche e organizzato le loro fonti elaborando poi i testi che hanno pubblicato nei loro siti o blog personali.
La prima difficoltà emersa riguardava la ricerca delle fonti; i nostri studenti, espertissimi in cellulari, videogiochi e tutti tablet-dotati, incontrano difficoltà quando si tratta di impiegare la tecnologia per fare ricerche.
Senza scandalizzarci troppo, abbiamo convenuto che il nostro compito era proprio quello di indirizzarli e guidarli nell' esplorazione; siamo partiti da lì.
Il secondo passaggio riguardava  la riorganizzazione dei materiali cercati e la stesura dei testi.
Dopo qualche tentativo hanno capito che le regole della sintassi valgono anche in internet, che scrivere per rendere pubblico un materiale richiede una certa accortezza e l'osservazione di alcune norme.
Occorre precisare che la nostra è una classe multietnica e molti ragazzi provengono da paesi lontani; a loro va un merito doppio per le fatiche incontrate e in parte superate grazie ai lavori di gruppo e alla collaborazione con ragazzi di altre classi  (da un paio d'anni gli alunni di IV aiutano i loro compagni di I e II che hanno difficoltà con la lingua italiana). In altri casi abbiamo ritenuto invece opportuno utilizzare la lingua inglese, valorizzando le capacità di qualcuno particolarmente dotato.
Marica per "Tutto in un punto"
Partire dalle inclinazioni e dalle capacità dei singoli è stato il criterio seguito nella produzione dei loro materiali; non abbiamo vincolato nulla; loro hanno proposto strumenti e materiali, noi li abbiamo semplicemente incoraggiati e/o aiutati all'occorrenza.
Tecnologia
Abbiamo scelto il blog per la pubblicazione dei materiali perché permette a tutti di intervenire (per obblighi "dall'alto" abbiamo dovuto sottostare alla moderazione ma questo, rispetto a quanto
 ottenuto, è un dettaglio); insieme scegliamo cosa pubblicare e il nostro intervento si limita ad un lavoro di redazione.
I ragazzi, liberi di esprimersi e di organizzare le proprie risorse, stanno reagendo con entusiasmo e sono propositivi; spesso lavorano fuori dall'orario scolastico, senza alcun obbligo.
Sara, Daniela, Paolo e Christian
Per tenerci in contatto con i membri di Scuola 21, usiamo altri social media; in Goolge plus è stata creata una comunità che condivide materiali, aiuti reciproci e riflessioni.
Non tutto fila sempre liscio, gli intoppi ci sono: il ragazzo timoroso ad esporsi che deve essere sostenuto, il collega  che ha dovuto essere maggiormente coinvolto e la mole di lavoro che si accumula. Abbiamo dovuto superare la delusione per non essere stati supportati da chi avrebbe dovuto farlo e che forse neanche comprende quale sia il nostro intento. Non importa, procediamo a piccoli passi e, come ebbe a dire una mia collega, ci è stato insegnato un metodo efficace e noi, con i nostri evidenti limiti, cerchiamo di metterlo in pratica.
Ci mancano altre tre fasi ma di queste parleremo più avanti...