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domenica 9 giugno 2013

#ltis13, bilancio … comparato

"di [un villaggio] non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda"                                                                                     Calvino, Le città invisibili

Appunti di economia:
Un bilancio a stati comparati è un documento contabile che mette in evidenza i risultati di più anni (esercizi) al fine di valutare l’andamento dell’impresa.

Trasportando a noi questo appunto economico...
il bilancio di #ltis13, per quanto mi riguarda, non può limitarsi all’esperienza in corso ma deve essere messa a confronto con quella precedente.

Il mio primo cMooc è stato … inconsapevole.  Mi riferisco al corso o meglio perCorso del Prof. Formiconi:  “Editing multimediale” al terzo anno della IUL.
Già, perché anche quello, pur non avendo i numeri di quello attuale, era strutturato nello stesso modo; si potrebbe allora definire Mini Open Online Course.
Open lo era sicuramente perché oltre a noi studenti era facile incontrare qualcuno che passava per un saluto, per aiutare e per incoraggiare, proprio come oggi.
Open lo è stato per gli strumenti che abbiamo utilizzato ma soprattutto, anche se questo non rientra nelle varie definizioni, perché ha dato a noi studenti un’apertura mentale e di pensiero che prima non avevamo.
Non sono mai stata la classica insegnante direttiva e da lezione frontale, ma grazie a quel corso, che mi ha fatto riflettere profondamente sull’ apprendimento e rivedere molte delle pratiche educative adottate, ho ritrovato nuove energie e capito come  si possa utilizzare lo strumento tecnologico per
rimettere al centro la persona, per favorirne lo sviluppo, per aiutarla ad abitare il proprio mondo, costruire relazioni e  per continuare a imparare.
Ecco direi che ho proprio re-imparato ad imparare: non ho capito, ho chiesto, ho provato, ho sbagliato, ho riprovato, ho provato emozione nel riuscire, mi sono data tempo.
Queste cose ho cercato poi di trasferirle  nelle mie pratiche formative; chi è cambiato è più aperto al cambiamento e cerca di coinvolge altre persone.

Che fosse basato sul metodo cMOOC, l’ho scoperto solo più tardi quando, così colpita da quanto avevo imparato, senza manuali ma con l’esperienza, ho chiesto al Prof. di scriverci la tesi.
Mi incuriosiva il fatto che in un corso di “Editing” si fossero trattate anche molte altre tematiche, non strettamente collegate, almeno apparentemente, con l’informatica; mi sembrava piuttosto di averci trovato tutti “ I sette saperi necessari all’educazione del futuro” di Edgard Morin, piuttosto che codici e strumenti.
Quando il Prof. mi ha suggerito la lettura di alcune fonti relative ai MOOC, tutte le tessere del mosaico sono andate a posto e ho riconosciuto il percorso che avevo compiuto.

Il secondo cMooc IUL è stata dunque una scelta consapevole.
Avevo alcuni motivi per partecipare, sicuramente osservare quanto succedeva per fini di studio, ma anche fare in modo che altre persone a me vicine tentassero questa esperienza.
Anche in un’organizzazione può succedere che si proceda ognuno per la propria strada, molto meglio invece mettere insieme le forze e condividere per davvero un cammino comune finalizzato a favorire strategie per l’insegnamento in questi nuovi scenari che si prospettano.
Qualcuno ci ha provato, qualcun altro, che per motivi personali ha rallentato, mi ha già chiesto di poter recuperare in un momento più favorevole;  sarò sicuramente disponibile a farlo (per quello che conosco).
Mi sono ripromessa, all’inizio del corso, di concedermi tutto il tempo che volevo per “vagabondare” tra le strade del villaggio,  ho voluto tentare l’esperienza della scrittura collaborativa, che mi interessava  da un po’ di tempo e ho intenzione di continuare perché l’esperimento mi è piaciuto.

Ho scoperto la libertà di poter scegliere e di concedermi tutto il tempo possibile, di scrivere un commento ad un post di un blog per incoraggiare chi inizia questa esperienza, di soffermarmi a pensare dopo aver letto un post del Prof. Molto spesso mi sono mancate le parole perché ritenevo già tutto perfetto, oppure perché tutto era già stato detto da altri, anche questa per me è libertà… 
Ho scoperto fra questi grandi numeri, tante  persone che hanno una visione comune della scuola e che tentano tutti i giorni, faticando, esperienze per migliorarla.
Il cambiamento, come sostiene Morin; è già cominciato e questo percorso ha avuto il merito di unire  e rendere  visibili tutte queste voci, queste esperienze.
Penso che il  successo di un cMOOC, non dipenda dal numero dei partecipanti o di coloro che concludono o meno il percorso ma piuttosto dalle iniziative e dalle attività che da esso prendono vita, anche a distanza di tempo, anche se non immediatamente riconducibile ad esso.

Continuerò a frequentare il villaggio, il mio percorso non è ancora terminato e parteciperò a qualsiasi altra iniziativa simile sarà proposta; ogni percorso  è differente dall’altro, da ognuno si traggono esperienze e arricchimenti diversi.


mercoledì 5 giugno 2013

VWD , azienda simulata ma non troppo!


La Vegas Web Design è l'azienda dei ragazzi del IV anno del Tecnico dei servizi all'impresa, pensata da noi ma progettata e creata interamente da loro!
Dovendo fondere in un unico progetto alunni provenienti da due classi diverse, il tecnico amministrativo e l'informatico gestionale, abbiamo pensato di trasformare un potenziale problema, in un punto di forza: utilizzare le diverse caratteristiche e competenze dei due percorsi precedenti, cercando  di amalgamare in un'unica realtà le due classi.
Nella formazione professionale, si utilizza spesso la simulazione di ambienti di lavoro perché permette  ai ragazzi di trovarsi in contesti vicini alla realtà e che permettano loro di acquisire le competenze necessarie per il mondo del lavoro.
Poiché le competenze non si insegnano ma si acquisiscono al termine di un percorso significativo, abbiamo  pensato di aprire un'azienda che progettasse siti web. I ragazzi dell'informatico gestionale, avrebbero aiutato gli amministrativi con i codici e linguaggi di programmazione, gli amministrativi viceversa avrebbero aiutato con i documenti e la contabilità d'azienda; entrambi avrebbero imparato, aiutandosi. 
E' molto complicato spiegare in sequenze ordinate questa esperienza perché, nonostante avessimo presente l'idea generale, i passi successivi erano determinati dalle risposte dei nostri ragazzi e dai problemi che si presentavano di volta in volta.  
Aprofittando dei contatti "di rete" che abbiamo con la Camera di Commercio di Milano, 
e del loro Ente di Formazione: Formaper,   abbiamo aderito al progetto"Costruisci un Business Plan e apri un'impresa"  che ha consentito ai ragazzi di trasformare la loro idea d' impresa in un progetto reale e presso la loro sede hanno mosso i primi passi. 
A scuola, si è poi approfondito la figura dell'imprenditore da un punto di vista giuridico ed economico   anche attraverso la visione di alcuni film, che ne proponevano diverse tipologie.
I nostri ragazzi, diventati tutti potenziali soci si sono attivati, hanno reperito informazioni, preso decisioni,trovato nome e marchio. 
si è formato un Consiglio di Amministrazione in grado di prendere decisioni circa la sede sociale, gli investimenti e le fonti di finanziamento.
Le discipline coinvolte, (praticamente tutte: italiano, inglese, economia, diritto, informatica), risultano solo sul registro, chi entra in classe o in laboratorio, porta avanti il lavoro cominciato, presiede a riunioni, risponde a domande e molto spesso impara da loro.
Più volte i ragazzi ci hanno stupito per le loro intuizioni e per la loro capacità di affrontare gli ostacoli che  incontravano strada facendo. Con determinazione, con qualche vivace scambio di opinione, a volte muovendosi anche con difficoltà, 
hanno  predisposto un piano di fattibilità economico – finanziaria  con la determinazione del fabbisogno finanziario e l’indicazione delle relative coperture,  
hanno effettuato ricerche,  selezionato le fonti  e compilato i documenti richiesti sul sito dalla CCIAA.
Il percorso Formaper è poi proseguito con il  progetto “Porte aperte” in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano dove hanno iscritto presso  il Registro delle Imprese, la loro azienda e  depositato il marchio da loro creato. 
eccoli all'opera in Camera di Commercio